PRINCIPALI PROBLEMATICHE DEI RIDUTTORI: RICONOSCERLE ED EVITARLE – 1) ROTTURA

PRINCIPALI PROBLEMATICHE DEI RIDUTTORI: RICONOSCERLE ED EVITARLE – 1) ROTTURA

PRINCIPALI PROBLEMATICHE DEI RIDUTTORI: RICONOSCERLE ED EVITARLE!

1 – ROTTURA

 

I problemi principali che possono  insorgere durante il servizio di un riduttore sono diversi: perdita di olio; surriscaldamento; rumorosità; usura precoce; rottura di una o più parti.

Di alcune di queste problematiche se ne parla spesso proprio perché si presentano con una certa frequenza (perdita d’olio, surriscaldamento, rumore).

In questo articolo ho scelto di affrontare una delle casistiche di malfunzionamento meno frequenti, ma non meno importante per le conseguenze ad essa legate: la rottura del riduttore!

Ingranaggi, cuscinetti e alberi sono i componenti di un riduttore che sono maggiormente esposti a rottura.

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La prima verifica da fare in caso di rottura del riduttore è individuare quale delle seguenti situazioni ha determinato il guasto:

  1. Sovraccarico
  2. Fattore di servizio non conforme
  3. Calcolo applicativo scorretto
  4. Materiali non conformi  o trattamento dei materiali inadeguato
  5. Assottigliamento sezioni resistenti causato da usura precoce

Anche le reali condizioni di lavoro del riduttore al momento della rottura sono un dato importante:

  • Rottura a carico di lavoro – detta anche rottura a fatica –  cioè avvenuta durante il normale ciclo di funzionamento.  E’ il caso ancor meno frequente in quanto, solitamente, questo tipo di guasto si presenta laddove vi è un errato  impiego di materiali (o materie prime di scarsa qualità) o un insufficiente trattamento termico dei componenti  da parte del costruttore del riduttore.
  • Rottura a causa di un sovraccarico, quando il carico è applicato su tempi più lunghi del previsto o a causa di urto molto rapido. Questo è il caso più frequente tra le rotture.

Da un’analisi visiva della sezione di rottura, si può poi distinguere se si tratta di rottura duttile, quando il materiale presenta una certa deformazione plastica (allungamenti, distorsioni ecc…) e le superfici di rottura sono opache e fibrose, o se si tratta di rottura fragile nel qual caso non vi è deformazione del materiale. Queste due situazioni sono comunque riconducibili a rottura per sovraccarico.

La rottura da sovraccarico si distingue nettamente in quanto appare come “spezzatura” cioè non vi sono segni di sfregamento e lucidatura delle parti, indice di rapidità con cui si è verificato il fenomeno.

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Il sovraccarico danneggia principalmente gli ingranaggi e i denti degli ingranaggi: con un urto da sovraccarico l’ingranaggio si rompe a livello della cava chiavetta, che di solito è il punto più debole, oppure i denti vengono tranciati alla base.

Per evitare rotture del riduttore consiglio di dimensionare correttamente il riduttore prima dell’acquisto e di verificarne la conformità dell’utilizzo secondo le specifiche scelte. In particolare bisogna prestare molta attenzione alla reale coppia in uscita, al fattore di servizio calcolato, alla regolare lubrificazione del riduttore e ad eventuali altre manutenzioni periodiche del riduttore.

Ultimi consigli, ma non meno importanti, per scongiurare rotture da urto di carico:

  • Integrare il riduttore con limitatore di coppia
  • Assemblaggio del riduttore a motore auto frenante per evitare “cadute” rovinose del carico
  • Verificare la possibilità di installare dei finecorsa nella macchina o impianto.

Spero che il mio articolo vi sia utile, e nel caso in cui abbiate la necessita di una consulenza, non esitate contattarmi all’indirizzo e-mail simonetta@ndr.it