Sono disponibili 3 versioni di attuatori lineari elettrici
Innanzitutto gli attuatori lineari elettrici sono dei dispositivi elettromeccanici che trasformano il moto rotatorio di un motore elettrico in un moto lineare dell’asta.
Sono, infatti, utilizzati in diverse applicazioni: principalmente in sollevamenti, posizionamenti o aperture in diverse applicazioni; allestimento veicoli, portavalori, solare, impianti siderurgici, macchine alimentari, confezionamento e imballaggio, inoltre cannoni d’innevamento, macchine agricole, attrezzature per disabili e anziani, impianti nel settore medicale etc.
Le motorizzazioni disponibili sono diverse e variano anche in base alla taglia di attuatore e alla coppia o velocità. Principalmente motori in corrente continua o motori in corrente alternata. In alcune applicazioni, inoltre, è possibile che i motori siano dotati di un freno di stazionamento. Questo è indicato in applicazioni dove si richiede un’attuatore irreversibile e in applicazioni con ripetuti ON/OFF.
Disponibili diversi meccanismi di riduzione, il più utilizzato è quello a vite senza fine. Tuttavia, si possono avere anche riduttori ad ingranaggi, a cinghia o a coppia conica.
Solitamente steli con filettatura trapezoidale in acciaio ottenuto con processo di rullatura i quali sono accoppiati a madreviti in bronzo. Se richiesto dall’applicazione è possibile avere anche viti a ricircolo di sfere VRS, rullati e temprati, accoppiati a madreviti (o chiocciole) temprate e rettificate.
Prima di tutto, agli attuatori elettrici è possibile abbinare diversi dispositivi per il controllo della corsa.
I finecorsa possono, quindi, essere:
Inoltre per regolare il controllo della corsa
Degno di nota è il fatto che su tutti gli attuatori lineari sono disponibili diversi attacchi anteriori e posteriori. Inoltre a richiesta si eseguono attacchi a disegno.
Innanzitutto, il dispositivo antirotazione è realizzato tramite un pattino sagomato che si impegna nella scanalature interne del cannotto. Questo è obbligatorio in quelle applicazioni dove il carico non è vincolato o nel caso si utilizzano attacchi anteriori a filetto femmina o maschio.
In dispositivo è consigliato su attacco con testa a snodo.
Prima di tutto, si tratta di un dispositivo che consente il controllo dell’usura della madrevite, prevenendo la caduta del carico. La chiocciola di sicurezza, infatti, impedisce che l’asta traslante rientri o fuoriesca improvvisamente in caso di rottura della madrevite di lavoro.
Innanzitutto per dimensionare correttamente un’attuatore lineare elettrico è indispensabile conoscere alcuni dati dell’applicazione dove è richiesta l’installazione:
Inoltre, in base alla configurazione che si ottiene bisogna tenere in considerazioni alcuni fattori che possono influire sul corretto funzionamento;
Infine bisogna tener presente che gli attuatori elettrici e i riduttori sono dispositivi destinati ad essere integrati in macchinari più complessi: non possono quindi essere considerati componenti di sicurezza (ai sensi dell’art.1 della Direttiva CE 89/392 e relative integrazioni-direttive CE 91-368,93/44,93/68) non sono componenti aventi lo scopo di assicurare, con il loro utilizzo, una funzione di sicurezza e il cui guasto o cattivo funzionamento pregiudica la sicurezza e la salute delle persone esposte.
Quando si parla di irreversibilità s’intende che gli attuatori lineari possono mantenere la posizione di un carico applicato in assenza di alimentazione.
La reversibilità e l’irreversibilità sono, quindi, determinate dall’influenzata da diversi fattori quali lo stato di usura dei rotismi (rodaggio), dal tipo di carico, dalla presenza di vibrazioni, dalla posizione di montaggio, rapporto di riduzione del riduttore ecc.
Infine, la reversibilità in un attuatore lineare elettrico ne limita la precisione e la ripetibilità per il posizionamento.
Di conseguenza, è possibile aumentare l’irreversibilità dell’attuatore elettrico con diversi accorgimenti; innanzitutto con motori asincroni è possibile installare un motore autofrenante, mentre per il motore in corrente continua a magneti permanenti, è possibile cortocircuitando le connessioni motore quando l’attuatore non è alimentato.